Il marottese Fulvio Gervasi e la missione del sommergibile Scirè al porto di Haifa (Israele) nel lontano 10 agosto 1942
Il prossimo 10 agosto, nella Piazzetta a lui intitolata, si racconta il fatto e si ricorda il
nostro concittadino Fulvio Gervasi, di cui qui di seguito ti raccontiamo la storia.
Fulvio Gervasi nasce il 5 luglio1921. Ha un fratello più grande Vittorio del 1918 e una sorella Sara
del1924. Abita e vive a Marotta nella casa di proprietà dei Gervasi, situata proprio sul mare. Ora
riconducibile al numero civico 74 di Via Damiano Chiesa.
In quel periodo non esisteva il lungomare e la via era chiamata Via Marina, proprio perché le onde
nel loro infrangersi arrivavano fino a lambire le abitazioni: da qui si può comprendere il suo grande
amore per il mare.
Quello che ci preme sottolineare è il fatto umano e il contesto famigliare di questo giovane.
La madre Maria Verdini alleva i tre figli da sola aiutata dal fratello Anacleto e dalla madre Albina
Cingolani poiché il marito Luigi Gervasi emigra in Argentina prima della nascita della figlia terza
Sara avvenuta nel 1924.
Fulvio, giovanissimo, lavora come deviatore in ferrovia.
Viene chiamato alle armi nel ’39 e nel 1940 a soli 19 anni sale a bordo del sommergibile SCIRÈ
agli ordini del comandante Junio Valerio Borghese.
La storia del “fatto d’armi” è stata ricostruita fedelmente dai documenti dell’epoca e viene qui
narrata senza nessuna velleità né di giudicare né esaltare.
Lo Scirè è considerato “sommergibile avvicinatore” perché si avvicina il più possibile ai porti
nemici in quanto trasporta all’interno di tre cilindri contenitori, situati in coperta altrettanti siluri a
lenta corsa comunemente chiamati “maiali” o S.L.C. Erano, questi, mezzi subacquei che formarono
la storica “Flottiglia X MASS” che con a bordo due sommozzatori avevano il compito di entrare
nei porti, danneggiare e affondare le navi militari ivi ancorate con le cariche di esplosivo di cui
disponevano.
Quattordici sono le missioni di guerra compiute, percorse 14.375 miglia in superficie e 1590 in
immersione.
Gli affondamenti di navi nemiche, soprattutto britanniche, compiuti dagli operatori dei mezzi
subacquei a bordo dei maiali nella Baia di Algecisar a Gibilterra e nel porto di Alessandria in
Egitto, attestano l’efficienza di questa arma micidiale e giustificano lo Sciré come “leggenda”.
Fulvio è il marinaio scelto di otto altri marinai che formano parte dell’equipaggio che ne conta
sessanta.
Prima della missione di Haifa Fulvio incontra, all’isola di Lero in Grecia, il fratello Giuseppe anche
lui in guerra, militare capitano d’aviazione.
Durante una breve licenza e va a salutare la nonna Albina con la quale era cresciuto.
Racconta lo zio Anacleto che la nonna appena lo vede esplode in un pianto dirotto … Fulvio per
confortarla le dice: “non ti preoccupare nonna che questa è la mia ultima missione, dopo mi
congedo!!!” Strano presentimento quello della nonna Albina!!!!
La missione di Haifa dell’agosto del 1942 sarà davvero l’ultima missione!!!
Il 9 agosto 1942 lo Scirè con al comando il Capitano Bruno Zelik, ebbe l’ordine di forzare le difese
del porto di Haifa, – Palestina Britannica oggi Israele -, gli inglesi però, che avevano scoperto e
decifrato il codice usato, lo aspettavano: venne affondato il 10 agosto 1942 con tutto il suo
equipaggio.
Con lo Scirè perirono il comandante Zelik, altri 6 ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi, 8 marinai
dell’equipaggio e due ufficiali, 4 sottufficiali, 2 sottocapi e 3 marinai incursori della X MAS.
Sessanta uomini.
Nel 1943 al sommergibile venne assegnata, in onore alla sua breve e prestigiosa carriera, la
Medaglia d’Oro al Valore Militare
Dopo più di quarant’anni, esattamente nel 1984, verranno recuperati, dal relitto affondato, 24 corpi
e con cerimonia solenne saranno tumulati a Bari nel Cimitero di Oltremare, tra questi c’è il
marinaio Fulvio Gervasi faceva parte degli otto marinai dell’equipaggio come marinaio scelto. A
tutti venne assegnata la medaglia di bronzo al valore militare.
Nel 1988 il Comune di Fano intitola al marinaio Fulvio Gervasi la piazzetta antistante la prima
Chiesa di San Giovanni a Marotta. Chiesa non più esistente.
Da Ersilia Riccardi – presidente del Circolo Culturale Marotta