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Il Circolo Culturale Marotta ricorda il marottese Guido Pieretti

Il direttivo del CIRCOLO CULTURALE MAROTTA informa che il 2 giugno 2022 alle ore 21,15, nel giardino di VILLA VALENTINA – CASA DEL TURISMO a Marotta, si rende onore al marottese GUIDO PIERETTI attraverso le letture, tratte dal suo DIARIO DI GUERRA E PRIGIONIA, recitate da Katia Battisti e Mario Ercolani, con il commento storico della figlia Paola.

Introduce la prof.ssa Ersilia Riccardi che sottolinea la scelta del 2 giugno, Festa della Repubblica, quale cornice adatta per raccontare la storia di coloro che hanno contribuito alla costruzione della Repubblica.

Le vicende, riferite da Guido Pieretti, marottese, uno dei figli del primo Direttore delle Poste di Marotta, Vitaliano, che abitava proprio al piano di sopra dell’Ufficio Postale, all’inizio di Viale Carducci, riguardano la chiamata alle armi di tanti giovani del luogo e le loro vicissitudini.

Come tanti altri il Pieretti, non amava raccontare quanto visto e patito, anzi aveva nascosto gelosamente i suoi diari scritti in tempo reale. Voleva solo dimenticare…solo dopo la sua morte la figlia Paola li ha trovati e dati alla stampa.

Raccontano della partenza per la guerra, i combattimenti, le campagne militari, come dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 rifiutarono di combattere consapevoli di andare incontro alla deportazione, alle privazioni e alla sofferenza, le affrontarono con la schiena dritta i 650.000 militari italiani che furono internati nei lager in Germania per la loro scelta di non sottomettersi agli ordini dei nazifascisti.

Il primo giugno 2022 in Prefettura, a Bologna dove il Pieretti si era trasferito per lavoro, alle figlie Franca e Paola, verrà consegnata la medaglia d’onore in memoria del padre internato da ottobre 43 a Beniaminow, Sambostel e poi a Wietzendorf dall’agosto ’44 fino alla liberazione avvenuta il 16 aprile 1945.

La scelta di non combattere ebbe rilevanti conseguenze militari. Basti pensare cosa sarebbe successo se più di seicentocinquantamila internati avessero combattuto a fianco dei tedeschi arruolati quindi con i nazifascisti. Non accettarono di combattere né per la Repubblica di Salò né per il Terzo Reich. Quando possibile rifiutarono anche il lavoro cosiddetto volontario proposto dai tedeschi nelle fabbriche per materiale bellico e nei campi.

Toccanti le parti del diario relative alla deportazione, ai campi di concentramento e al difficile rientro a casa dei più fortunati. A guerra finita il tenente Pieretti impiegò quattro mesi per ritornare a Marotta a causa delle tante difficoltà negli spostamenti.

Ricevuto e pubblicato

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